La riflessologia plantare è un “trattamento” appartenente alla medicina alternativa. Il trattamento consiste nel premere aree specifiche dei piedi, producendo un “riflesso” in specifiche aree del corpo (ad esempio, la pressione sulla parte posteriore del pollice induce un riflesso nel cervello).
Attualmente è utilizzata in diversi ambiti clinici, soprattutto come terapia adiuvante del dolore, della fatica, dell’ansia, dello stress e di altri disturbi sia in diverse patologie, sia in fase post-chirurgica.
La letteratura scientifica sull’utilizzo della riflessologia plantare in setting clinici è molto aumentata negli ultimi 5 anni (attualmente sono disponibili su PubMed quasi 300 lavori, di cui circa la metà pubblicati dal 2020 a oggi).
Le evidenze concordano sulla sostanziale sicurezza della terapia, dimostrata dall’assenza di effetti collaterali, e anche sull’impatto positivo in molti degli ambiti citati, sia da sola sia in combinazione con altre tecniche.
I cambiamenti fisiologici dimostrati
Alcuni anni fa abbiamo condotto un esperimento per valutare se la riflessologia plantare induca cambiamenti fisiologici, studiando l’attività elettrocardiografica (ECG) ed elettroencefalografica (EEG) in 7 soggetti sani prima, durante e dopo una seduta di riflessologia plantare di circa 50 minuti, condotta dal dott Marco Frigerio.
Anche se il massaggio ha incluso la stimolazione di tutti i segmenti corporei, l’analisi si è concentrata sui segmenti in cui il massaggio stimolava: il sistema muscoloscheletrico, il cuore, il nervo vago e il sistema nervoso centrale.
È stata calcolata la variabilità della frequenza cardiaca e la potenza delle basse frequenze (0,04–0,15 Hz), associate al sistema simpatico, la potenza delle alte frequenze (0,15–0,4 Hz), associate al sistema parasimpatico, e il bilancio tra basse e alte frequenze. Per quanto riguarda l’attività EEG. Sono state calcolate e bande classiche (theta, delta, alfa, beta, gamma) su tutti gli elettrodi.
Abbiamo potuto osservare che l’attività vagale, rappresentata dal bilancio tra basse e alte frequenze della variabilità della frequenza cardiaca, aumentava in tutti i soggetti durante il massaggio, in particolare quando veniva stimolato il nervo vago. L’analisi EEG ha inoltre mostrato che le bande alfa e gamma diminuivano significativamente in zona frontale durante la stimolazione del sistema muscoloscheletrico. Invece, quando veniva stimolato il sistema nervoso centrale, sempre gli elettrodi frontali mostravano una significativa diminuzione della banda theta.
Conclusioni
Abbiamo potuto concludere che alcuni parametri elettrofisiologici cambiano in modo significativo durante e dopo il massaggio di riflessologia plantare, suggerendo quindi che la stimolazione riflessologica abbia un effetto sul flusso dell’informazione nervosa, a livello cardiaco e cerebrale.
Ing. Sara Marceglia – Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze della Salute